mercoledì 23 dicembre 2020

“Passo dopo passo"

“Mancano 35 giorni alla Festa”

“Come 35? Oggi è il 23 Dicembre, antivigilia!”

“Beh, il 29 Gennaio, tra 35 giorni, celebreremo un’altra festa. Esattamente il nostro decimo compleanno”


Con il primo incontro di una quindicina di bambini alla loro prima esperienza di scautismo, il 29 gennaio 2011 si dava avvio ufficialmente al gruppo scout laico del CNGEI sul territorio di Ariccia. Un progetto ambizioso nato nell’estate precedente dalla volontà di due capi che provenivano da un’altra associazione e che si vedevano pienamente rappresentati dai valori del CNGEI. Senza una sede, senza ragazzi, senza il numero sufficiente di adulti per iniziare, ma con tanta, tantissima voglia di intraprendere questa nuova avventura per far crescere lo scautismo laico ai Castelli Romani. Il primo di una lunga serie di passi.

Il progetto, battezzato subito “la Verde Avventura” con un chiaro richiamo al colore dell’uniforme associativa e alle attività scout a contatto con la natura, prendeva vita sotto una buona stella. Da subito gli scout del CNGEI di Ariccia, inizialmente sostenuti dalla Sezione CNGEI di Roma e censiti come Roma-14, si sono fatti conoscere, avviando moltissime collaborazioni con le associazioni locali e con l’amministrazione. I numeri sia dei soci che degli enti a supporto del progetto sono rapidamente cresciuti. Nel dicembre 2013, dopo soli tre anni dall’apertura, il gruppo riusciva a camminare con le proprie gambe, staccandosi dalla Sezione di Roma e costituendo la Sezione di Ariccia. Un altro piccolo passo era stato fatto e sempre più strada veniva percorsa. 
Certo non sono mancati tratti in salita, cadute lungo la strada o momenti di stasi, ma gli scout della verde avventura non si sono mai arresi. Far crescere un albero richiede tempo.  I Lupetti si sono fatti Esploratori prima e Rover poi, nuovi capi si sono affiancati ai fondatori della sezione, tanti piccoli passi, uno dopo l’altro. Finalmente nel 2020, in occasione della riforma del terzo settore che ha permesso all’associazione di rimettere mano agli statuti, siamo riusciti ad inserire una modifica che ci ha permesso di cambiare il nome da Sezione di Ariccia a Sezione dei Colli Albani. Un nome nuovo che meglio ci rappresenta e che meglio consente di identificarci in un territorio esteso e frazionato come quello dove la sezione opera, che va da Marino a Genzano passando per Albano, Castel Gandolfo, Ariccia e Rocca di Papa. Oggi ci affacciamo al nuovo anno, quello del decennale, con circa 100 soci tra adulti e ragazzi, con nuovi capi formati ed in formazione, una lunga lista d’attesa di bambini e ragazzi che hanno fatto domanda di iscriversi e con il progetto per l’apertura di un secondo branco, che costituirà, speriamo, il seme per l'avvio di un secondo gruppo. Ci prepariamo insieme a compiere di nuovo un passo in avanti.

Alcuni di quei Lupetti di dieci anni fa, qualcuno tra gli esploratori della prima ora, oggi si prepara a diventare a sua volta capo di altri bambini e ragazzi. Un trapasso nozioni a ciclo continuo che non ha fine. Il cucciolo d'uomo che si è presentato davanti la tana di Babbo Lupo e Mamma Lupo sulle gambe tremolanti adesso si è fatto uomo. Nuova linfa scorre nella foglia di quercia scelta 10 anni fa come logo. Passo dopo passo, tra i mille colori che il cammino ci riserva, prosegue questa magica verde avventura verso nuove orizzonti. 


“...guardate lontano, e anche quando credete di star guardando lontano, guardate ancora più lontano!” (Baden Powell)


Da parte di tutta la rinnovata Sezione dei Colli Albani , tanti auguri di Buone Feste!


mercoledì 11 dicembre 2019

Dall'albo d'oro di reparto: un'uscita alla scoperta dei Valori della nostra promessa

Il sole stava già tramontando; tutto era pronto per far partire la nostra fantastica uscita gemellata con il reparto di Lariano. Arrivati tutti nel luogo dell'appuntamento, ci siamo subito incamminati verso l'oratorio di Ariccia: l'atmosfera era allegra e spensierata e non pochi erano curiosi di conoscere il nuovo reparto. Appena arrivati ci siamo subito organizzati: ad ogni pattuglia era stato assegnato un tavolo diverso e noi corvi ci siamo subito dati da fare per preparare l'alzabandiera con la pattuglia pantere di Lariano, non senza difficoltà; nel mentre, le altre pattuglie si conoscevano, proponendo vari ban. 
Dopo il quadrato di apertura, ecco che arriva subito uno strano personaggio: è Gizzur, è disperato, ci dice che qualcuno ha nascosto tutte le stelle e non sa come affrontare il mare per ritornare a casa. Dall'altra parte i sui figli, la piccola guerriera Sigrùn e il fratellino Zenith, chiedono aiuto ad uno sciamano che spiega loro come farle riapparire. Le stelle sono state nascoste per opera di una magia da parte delle Gilde vicine, invidiose di Gizzur. I figli di Gizzur, dovranno ritrovarle e riaccenderle. Il nostro reparto quindi, in soccorso dei due ragazzi, iniziano la loro ricerca, incontrando nel loro cammino diversi personaggi. Il primo è Kochab. Divisi in bi-pattuglie, abbiamo cercato di soddisfare la domanda del nostro amico: cosa significa essere una persona d'onore?
Date tutte le nostre risposte, lo strano personaggio sembra soddisfatto: ci consegna infatti una delle tante stelle da conquistare per far tornare il cielo luminoso. Dopo una rapida pausa per sistemare le nostre cose nelle stanze, ecco che ci ritroviamo davanti Pherkad, il vecchio custode della stella: ci spiega come fare delle esche, che ci serviranno per ottenere nuove stelle; le ptg che sono riuscite a fare più esche di tutti sono quelle delle tigri e dei fox, arrivando a 135.
Dopo la cena ci prepariamo tutti per il fuoco serale, gestito dalle tigri e dai fox: ogni ptg deve creare una scenetta e un canto incentrati sulla sincerità. Terminato il fuoco ci siamo diretti verso le stanze, stanchi ma soddisfatti della giornata. 
La mattina dopo, a colazione, ci sono state esperienze mistiche e degustazioni della minestra della sera prima: è partito tutto da Ismael che ha preso una solo cucchiaiata; Gioele, poi, ha sfidato Ismael mangiando direttamente con la tazza dalla scodella e infine Giordana ha sfidato Gioele, mischiando una tazza di latte con la minestra, tra il disgusto generale.
Arrivati in quadrato abbiamo parlato poi delle diverse nazionalità e delle diversità di ogni paese: in particolare ci siamo soffermati sulle varie bandiere che l'Italia ha "cambiato" nel corso dei secoli: ad ogni ptg era stata assegnata una bandiera e, giocando a battaglia francese, doveva cercare di prendere più bandiere possibili dalle altre basi, concentrandosi su quella attuale.
Neanche il tempo di scambiarci due parole sul gioco che arriva un cavaliere che, spavaldo, ci sfida e ci dice che la sua stella è nascosta e che non riusciremo mai a trovarla; l'unico modo per trovarlo era di usare una tecnica di mappatura, cioè quella dell'azimut.
Vengono così formate nuove bi-pattuglie: noi corvi dobbiamo creare la mappa con la ptg lepri. Finito di fare la mappatura, ci organizziamo per preparare il pranzo: dopo aver fatto legna, cuciniamo insieme alle lepri. Durante il pranzo c'è stato un inconveniente: la felpa di Ismael infatti si è completamente squagliata vicino al fuoco per la scarsa attenzione di entrambe le pattuglie.
Ripulito il luogo dell'uscita, ci siamo riuniti in quadrato per ultimare il gemellaggio tra i nostri reparti: i due capi reparto si sono scambiati i fazzolettoni di gruppo e ci siamo dati un invito per incontrarci nuovamente ad un'uscita.

Nonostante varie difficoltà non vedo l'ora di di ripetere questa nuovissima esperienza con il reparto di lariano.


Davide Ptg Corvi




Foto dell'uscita

lunedì 22 aprile 2019

Laboratori Arti e Mestieri

Sulle nuove generazioni se ne sentono di tutti colori: i giovani d’oggi hanno perso ogni abilità manuale, sono sommersi dalla tecnologia, non hanno rispetto per gli anziani, saranno adulti mai cresciuti, non colgono e non conoscono il fascino delle cose, del fatto a mano, del manuale.
Negli ultimi due mesi, i ragazzi e le ragazze del Reparto Brownsea del gruppo scout CNGEI di Albano hanno avuto l’opportunità di partecipare ai laboratori di Arti e Mestieri organizzati in collaborazione con il Comitato di Quartiere e il Centro Anziani di Pavona. Ragazzi dai dodici ai quindici anni hanno osservato e imparato tecniche di lavoro manuali e artigianali tramandate dalle mani esperte dei Più Grandi. Gabriel, il più grande dei ragazzi, mi parla con entusiasmo del laboratorio sulla creazione di cesti di vimini tenuto dal maestro Bruno Gomboli;
Gioele, quattordici anni, mi racconta del corso di saldatura con Nino il fabbro. Sapete come imbottire il sedile di una panca? I ragazzi e e le Ragazze del reparto Brownsea, sì. Dalla pittura alla lavorazione del cuoio, si è cercato di sperimentare di tutto con l’obiettivo di avviare nel proprio quartiere un progetto di inclusione sociale, proposta lanciata con un bando nazionale del CNGEI, l’associazione italiana di scautismo laico. La scelta di coinvolgere il centro anziani ed altri esterni per insegnare ai ragazzi tecniche e conoscenze pratiche sempre meno diffuse tra i giovani viene accolta con calore da tutte le parti coinvolte. Per qualcuno non si tratta di una prima volta: con il comitato di quartiere Pavona 1 il gruppo scout ha già avviato diverse attività, tra cui la manutenzione e l’utilizzo della Casetta delle Associazioni, dove una delle unità del gruppo scout ha la sede.
Franco Spigarelli, un promotore del centro anziani, marito della consigliera Augusta Grassetti, e Pierino d’Ambrogio, vice presidente, mi confidano l’entusiasmo inaspettato di questa prima collaborazione con il nostro gruppo scout, spiegandomi le motivazioni per cui è stato importante e produttivo avviare un progetto del genere: “Tramandare è importante; noi veniamo da famiglie di contadini, di artigiani: ciò che abbiamo insegnato in questi laboratori ai ragazzi per noi era quotidianità, era l’ambiente circostante, era naturale. C’è un fascino nella manualità e negli oggetti che rischiamo di perdere, e sarebbe un peccato.”
Per fortuna, insegnare non è mai una donazione a senso unico; è uno scambio, una condivisione, e le nozioni e le tecniche tramandate ai ragazzi sono ripagate con un entusiasmo e un’attenzione così inaspettati da mettere in discussione le convinzioni dei più grandi.
“Non ci aspettavamo tutta questa pazienza e tutta questa voglia di fare, di provare con le proprie mani; anche loro ci hanno insegnato qualcosa, perchè contrariamente a quanto si è soliti pensare, i giovani sanno insegnarci tantissime cose, non solo come usare il cellulare”, mi confida Franco Spigarelli sorridendo.
La conclusione dell’evento è il laboratorio di cucina, con una grande cena annessa. Quattro chef, quattro squadre di esploratori, quattro portate una più buona dell’altra per un banchetto di quaranta persone. Assisto in qualità di “giornalista” alla preparazione delle portate realizzate dagli chef -che hanno visi conosciuti ad alcuni scout, come Nonna Pina e Nonna Netta, o al centro anziani, come Paolo e Mina- e dai loro giovanissimi aiutanti, e con immenso piacere anche alla cena. Ogni boccone sa di amore ed esperienza misto a curiosità e collaborazione. La bontà dei piatti non è che il riflesso della cooperazione nata due mesi fa che ha lasciato ai ragazzi competenze originali, a volte in via d’estinzione, che non andranno perse. Si conclude così questa prima esperienza di condivisione tra il centro anziani, il comitato di quartiere e gli scout, dalla quale nasceranno sicuramente nuove collaborazioni in futuro.
Galatea