giovedì 12 novembre 2015

FONTANA IN FESTA!

Messi nuovamente alla prova dal meteo, anche questa volta abbiamo dato il meglio di noi. La festa si sarebbe dovuta tenere il sabato, ma la pioggia incessante non sembrava essere d'accordo. E poi si sa, a noi scout, queste sfide, questi cambiamenti all'ultimo momento, piacciono!
E così, l'11 ottobre 2015 si é svolta la prima edizione di "Fontana in Festa"!
Bene, si comincia ad organizzare, a mezzogiorno, con un po' di tensione: deve andare tutto perfettamente. Cominciamo a lavorare, montiamo stand, cartelloni, palloncini con cui cerchiamo di fare composizioni artistiche. C'é chi corre da una parte e chi corre dall'altra, ma ció che é sicuro é che tutti corrono. C'é tanto da fare, e le 16:30 arrivano velocemente. Cominciano ad arrivare i primi bambini; non sono molti, e quasi tutti del branco. Ma forse siamo troppo impazienti, perché basta aspettare una mezz'ora che i bambini, ospiti principali dell'evento, arrivano a fiumi. Magari non sono tantissimi, ma vogliono giocare e ripetono i giochi più volte. Sicuramente c'é tanto movimento: tante manine cercano di agguantare il fazzolettone, giocando a "scalpo", c' é chi sfida se stesso nel percorso a ostacoli, bambini che cercano ad ogni costo di abbattere torri di barattoli o di trovare il punto esatto dove attaccare la coda del serpente Kaa.
E i colori, i colori sono bellissimi. Il verde Sapone del Bianconiglio, i colori accesi di Formespazio ed il giallo caldo e invitante del miele dell' ApePita. Le bancarelle, la pesca, gli stand ed i bambini, giacchetti colorati e camicie verdi, fazzolettoni rossi, dolci color dolce, le nuvole rosa del tramonto e poi il blu immenso della notte e le luci del concerto.
Una giornata si conclude, una festa finisce.  Siamo stanchi, perché anche giocare stanca. Lo stesso B.P. consigliava di giocare e non stare a guardare, perche buttarsi, fare del proprio meglio per divertirsi e divertire è la cosa migliore.
Al prossimo anno, Fontana in Festa!
Galatea Ptg Pantere
FontanaInFesta 11 10 15

APERTURA ANNO 2015-2016

15:35, è chiaro che non c'è nessuno, 15:45, dai non agitarti adesso arrivano, alle 16:00, nello spiazzo sotto Collpardo, non arrivava ancora nessuno e lì mi è venuto  il dubbio di aver sbagliato posto e sono stata in ansia fino a quando non è arrivato  Mario appena uscito dagli allenamenti con una faccia stravolta.
Per terzo si è fatto vivo il nostro super caporeparto con al seguito i miei fantastici amici esploratori.
Quando siamo stati tutti ci siamo incamminati  su per la salita non senza difficoltà e quando siamo arrivati alla meta , prima di montare le tende, ci siamo bevuti mezza borraccia, poi via con le tende: per la prima volta le Pantere avevano tutti i picchetti e i Gufi ne chiesero un paio.
Dopo esserci costruiti la casa più bella del mondo il consiglio di reparto è stato convocato e noialtri abbiamo ricevuto un compito importante: analizzare e modificare un "Giuoco dell'oca" risalente al paleolitico, il lavoro non era una passeggiata considerando che con il CNGEI degli anni 2000 aveva poco a che fare, alla fine è stato fatto, più o meno.
Ma bando alle ciance, è ora di cena, i compiti sarebbero stati così suddivisi: io e Giulia alla postazione spaghetti, Alessandro,Galatea e Riccardo postazione fuoco e tutto il resto del reparto avrebbe fatto la legna o si sarebbe occupato delle deliziose cene di ptg.
Io e Giulia abbiamo cominciato a pelare l'aglio e abbiamo messo, a parere di Daniele, troppo olio, invece non siamo state generose con il peperoncino, arma letale se sai insinua in una pellicina alzata, come alla fine è successo. Appena l'acqua ha cominciato a bollire abbiamo messo gli spaghetti di riso, in realtà ne abbiamo scordati 400 grammi ma non è stato un problema perché Luigi, arrivato alle 20:00, stranamente non aveva fame e così la maggior parte della pattuglia .
Il vero momento significativo,però non è stata la cena ma l'attesissimo  (da entrambe le parti) passaggio di Andrea: tutti riuniti intorno al fuoco sono stati fatti riaffiorare ricordi del percorso di quest'ultimo, essendo già piuttosto tardi, Andrea ha fatto un giro a salutare tutti e si è avviato verso una nuova avventura  con lo zaino sulle spalle e un regalo di noi repartari sotto il braccio.
Dopo il canto siamo andati tutti a dormire, in realtà abbiamo provato perché qualcuno è venuto a svegliarci dicendo che dopo due ore ci sarebbe stata l'eclissi. 
"Al chiaror del mattin, al chiaror del mattin..." Da una parte mi mancava questa sveglia piena di significato ma dall'altra un fischio non sarebbe stato sgradito. Ecco che si riparte con la corsa, in realtà siamo ripartiti solo gli ultimi metri ma è già tanto,secondo alcuni. 
Dopo la colazione, il lavaggio (più o meno) ed esserci vestiti abbiamo creato il ponte di Leonardo per accogliere i "piedi teneri".
Sono arrivati, silenziosi e forse leggermente intimiditi, accolti da un super kit contenente lo stretto necessario e da un ciocchetto d buttare nel fuoco... Ed eccoli divisi nelle ptg maschili a mangiare beatamente hamburger. Secondo me si divertiranno ho pensato mentre smontavo la tenda con Galatea ma il pranzo mi ha distolto dai miei pensieri e in un batter d'occhio ci ritroviamo a chiudere quella preziosa tenda dentro la sacca e a guardare arrivare i genitori invitati per un caffè con i capi.
Eravamo tutti sdraiati sul prato quando sono arrivate le Tigri che ci hanno detto di organizzare una partita a roverino, io e Margherita abbiamo preparato il campo ma prima di giocare ce ne è voluto di tempo perché molti non erano d'accordo sulla scelta del gioco. Alla fine si è giocata la partita e siamo stati tutti richiamati per il quadrato di sezione. È stato fatto l'alzabandiera e il grido di compagnia... Eravamo tutti pronti a fare il nostro super grido di reparto quando il branco comincia il loro lasciandoci molto delusi. A noi repartari sono state date alcune informazioni e ci siamo liberati facendo questo grido che finalmente è riuscito bene e ci rappresenta come reparto. 
Dopo queste comunicazioni ognuno ha preso lo zaino ed è tornato verso le macchine... Continuo a rimanere stupita di quanto possa essere stupendamente bella questa avventura che abbiamo tutti intrapreso e che sono veramente felice di averla intrapresa con questo reparto sempre sorridente (forse non sempre)e non potrei desiderare altro.
      Francesca Ptg Pantere

domenica 6 settembre 2015

Estate Rover 2015

Quest'anno la compagnia dell'Ariccia 1 Gilgamesh, ha passato la sua prima estate rover, in compagnia della compagnia Araba Fenice del gruppo Anzio-Nettuno, dopo mesi di attività insieme. 
Partiti tutti alla volta di Sorrento il 22 Luglio,inizia una mattinata di Cotral su rotaie(treni), Cotral su rotaie campane(circumvesuviana) ed infine Cotral su rotaie sotterranee(metro), durante la quale ad ognuno viene affidato un altro membro da aiutare più del normale, segreto, come attività. Eccoci finalmente arrivati alla sede che ci avrebbe ospitato. Là ci siamo riposati, visitato il paese al volo, abbiamo cenato, e dopo un gioco notturno siamo andati a dormire, non prima di aver fatto la verifica giornaliera, tra lamentele causate dal ripetuto utilizzo del Cotral in tutte le sue forme. Il giorno dopo, una gita al mare dopo una passeggiata ha fatto dimenticare a tutti le noie del viaggio per arrivarci, e, tra bagni e giochi a carte, si è passata una buona giornata, che ha preso un buon numero di voti positivi alla verifica, anche grazie all'attività notturna, in cui ognuno si è aperto agli altri, per conoscersi più profondamente. La mattina dopo giù a rifare gli zaini,per partire alla volta di Amalfi, altro giro di Cotral ed eccoci in città. Vista la nuova sede e posato le nostre cose, ci siamo diretti in spiaggia ed arrivata la sera siamo passati al gioco ideato da alcuni ragazzi, che ha riscosso un enorme successo, ed ecco un'altra giornata dal voto positivo. Il giorno seguente eccoci partire alla volta del Sentiero degli Dei, per un hike che si è rivelato insidioso per molti, e sicuramente sbagliare strada e farlo al contrario non è stato d'aiuto! Ma alla fine ce l'abbiamo fatta,ed eccoci ad Agerola, paese sui monti, dal quale tramite il leggendario Cotral siamo tornati ad Amalfi, per un secondo giro di mare, il primo non ce lo ricordavamo bene, meglio rinfrescarci la memoria. E niente di meglio per chiudere la giornata in bellezza che un'ottima pizza tutti insieme,prima di andare a dormire! Andata anche questa giornata, via di nuovo a fare gli zaini per la meta finale del campo,
ossia il bene confiscato "Selva Lacandona"a Chiaiano, Napoli, a due passi da Scampia, per tentare di dare il nostro contributo alla lotta alla camorra perpetuata da Libera(naturalmente tutto ciò DOPO il mare, perché l'adagio"Prima il dovere e poi il piacere"è ormai antiquato, diciamocelo). Dopo un'altra giornata di Cotral e amici, siamo arrivati nel pomeriggio ed abbiamo montato le tende, ma solo dopo aver conosciuto gli altri venuti ad aiutare: un enorme gruppo di gente di Bari ed un ragazzo di Napoli, con cui abbiamo passato le giornate successive.
Ma prima di andare a dormire, ecco che Ciro, un membro di Libera, ci racconta la storia della sua associazione e di questo bene dove stavamo per iniziare a lavorare, dei problemi, delle paure provate, ma anche, soprattutto, del coraggio di affrontarle ed andare avanti. Eccoci allora al primo giorno di lavoro, chi al pescheto, chi al recinto e chi in cucina, a dare ognuno la sua mano, conoscendo gli altri che erano con noi. Arrivato il pomeriggio siamo andati a Scampia a sentire la testimonianza di una signora, e di come avesse combattuto a modo suo la camorra per tanti anni, insieme a Libera. Salutata l'energica donna, ci siamo diretti a Scampia per visitare una piccola scuola pomeridiana per ragazzi delle elementari/medie, in una vela. L'esperienza è stata toccante, e ci ha fornito una chiara visione della situazione del posto. Tornati abbiamo cenato e riflettendo su ciò che avevamo fatto ed appreso, ecco che arriva l'ora di dormire. Passa un'altra mattinata di lavoro tra roncole e decespugliatori ed arrivata l'ora di pranzo, ci riposiamo un po'prima di sentire altre testimonianze, una ragazza la cui madre fu vittima innocente di mafia, un uomo che gestiva una casa famiglia, ed un signore che aveva combattuto con successo contro la creazione di una discarica. In quel pomeriggio capimmo quanto il problema della camorra sia ampio e tocchi tutti, sotto aspetti che potevamo non immaginare. Ceniamo con queste riflessioni ancora in mente, ma poi è ora di riposarsi per ricaricare le energie.


Arriva quindi il penultimo giorno di campo, ci dirigiamo tutti a Napoli per vedere la città, vediamo Piazza del Plebiscito e poi ci dirigiamo ad un castello sul mare, che(aimé!) era in orario di chiusura, e ci siamo dovuti accontentare di vederne le mura. Quindi cena in città in un ristorante noto al buon Ciro, e ci si dirige di nuovo verso il campo, e a causa di alcuni disguidi col Cotral del campo eccoci a camminare diretti verso il bene. La sera mentre si verifica ecco che molte pentole a pressione scoppiano: molti hanno rilevato problemi e fastidi, tra membri del nostro gruppo ed altri, ed all'improvviso il caos si impadronisce dell'attività, abbattendo in molti casi il voto dato alla giornata. L'ultimo giorno abbiamo pulito il campo, perché la sera ci sarebbe stata una grande festa con tanto di discorso del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. La festa è passata in un attimo, tra un bicchiere di vino prodotto nel bene e qualche ballo di gruppo. Ecco che la mattina dopo abbiamo di nuovo gli zaini in spalla, e prendiamo l'ennesima serie di Cotral per tornare a Nettuno, dove tutto è iniziato, rivelando i vari custodi tra lo stupore di certi e le previsioni azzeccate di altri. Alla fine del campo, ci guardiamo indietro e considerandolo nel suo insieme, è andato alla grande! Forse fare prima il lavoro e poi il riposo avrebbe aiutato, ma in ogni caso è stata un'esperienza fantastica, su questo tutti sono d'accordo!
Valerio
Rover Compagnia Gilgamesh 

venerdì 4 settembre 2015

"Legature"

1978 
“Ma a che servono le legature?” 
Guardavo perplesso il caporeparto, tenendo in mano un pezzo di corda con la quale avrei dovuto legare due pezzi di legno. In sede, preparandoci alla prima uscita nella quale avremmo dovuto testare le nostre nuove competenze di pioneristica. Accanto a me Alessandro, l’uniforme troppo piccola per il suo fisico invadente. Appena più in la Marco, il capo squadriglia, ci osservava divertito. 
La mia risposta fu la più semplice possibile. “Le legature servono a tenere insieme due filagne”. Il tono era quello dell’ovvieta’. 
“Servono a legare anime, tonto!” 
Continuai a guardarlo perplesso. 

1991 
Ero abbastanza nervoso. In fondo era il mio primo campo da Caporeparto e c’era da montare un sacco di cose. Tende, tavoli, alzabandiera. E io sono sempre stato un pessimo pioniere. Contavo su dei ragazzi in gamba, Massimo, Paolo, Giacomo... e sull’esperienza di Enzo che mi sembrava per nulla nervoso. 
“Ma a che servono le legature?” 
 La domanda mi colse di sorpresa, come in flashback mi rividi esploratore, con l’uniforme di diverso colore intento a costruire qualcosa. “Servono a far stare in piedi un tavolo. Considerando che staremo qui dieci giorni sarà meglio che le facciamo bene!” . Ma non ero troppo convinto di aver dato la risposta giusta. 

2015 
Altipiano della Renga. 
Quando arriviamo ci fermiamo a guardare da lontano il campo. Le uniformi si confondono con il colore dei prati, un filo di fumo si alza da un braciere. Si intravede Daniele, il caporeparto, che ci ha invitato a passare una giornata con loro. Da genitori, per vivere una piccola parte dell’esperienza dei nostri ragazzi. 
Appena arrivato montiamo le nostre tendine, 5 minuti per tirare su un igloo. Un piccolo campo, siamo parecchi. Poi scopriamo di dover costruire il nostro angolo, ci aspettano filagne e cordini. Qualcuno di noi ha un po’ di esperienza e supplisce alla mia scarsa vena pioneristica. Mauro e Tiziana hanno mani veloci e sicure, lentamente mi ricordo come si fa una legatura quadra. Tiziana mi suggerisce “strozzala, ora”. Mi giro. Non è più Tiziana, è Valeria, Aquile Roma3 dei primi anni 90, Cieli Aperti Orizzonti Lontani il loro grido. Mauro è diventato Marco, il mio caposquadriglia in uniforme cachi, e io imparo di nuovo, facendo. Se mi giro vedo facce antiche tra i nuovi amici. 
Ecco a che servono le legature. A legare anime, anno dopo anno, a tenerle insieme. 
Carlo M.



giovedì 20 agosto 2015

10 Buoni Consigli per un Campo di Reparto Perfetto

Per tutti gli esploratori ed esploratrici, scouts di tutti i tipi e non-scouts di ogni genere, ecco 10 consigli per un campo estivo perfetto. Essendo questo l’evento più importante e atteso dell’anno, è importante provare a renderlo perfetto.
1)      SCEGLIERE LA LOCATION MIGLIORE. Cercate il luogo più tranquillo e naturale possibile. La Valle di Cesavolpe in Abruzzo, per esempio, è ideale, anche se il passaggio dei ‘fungaioli’ può non essere gradito. Per la progettazione del campo, può essere apprezzata la scelta di un tema, ad esempio “Indiani d’America”, trasformando le ptg. in tribù: Falchi = Seminole, Tigri = Apache, Gufi = Sioux, Pantere = Irochesi. Ricordarsi delle maschere, i costumi sono fondamentali.
2)      MANTENERE UN BUON CLIMA. In ptg. e nel reparto, è consigliabile sforzarsi di andare d’accordo per mantenere la tranquillità e collaborare; evitate che litigi e incomprensioni disturbino l’attività. Consigliamo, a tal proposito, di non prendere esempio dal Reparto Ariccia 1 durante le gare di cucina. Anche se competitività e piccole discussioni alzano la tensione quanto basta e rendono la gara, dal punto di vista dei Capi, più divertente e interessante.
3)      FARE TANTO MOVIMENTO. Per smaltire le colazioni gestite autonomamente con nutella e marmellata, è importante la ginnastica mattutina, corsetta inclusa. Fondamentali i nuovi giochi come Palla Davide ed i bans, in particolare “Laurenzia”, tanto gradito dall’ Affascinante Attilio, per mettere in moto le gambe spezzando legamenti e ossa delle ginocchia. Fantastici i percorsi hebert se a progettarli sono Margherita, Giacomo e Davide.
4)       CANTARE E BANSARE. I canti sono sempre graditi, specialmente quando c’è bisogno di alleggerire la situazione. Non c’è niente di più bello di una canzone cantata in tanti, anche stonandola o interrompendola con le note di una risata. I bans sono un ottimo esercizio: riscaldano l’atmosfera e sono sempre divertenti. Se personalizzati possono risultare ancora migliori. Attenzione: c’è il pericolo che diventino tormentoni (Yatta CastOro!) e se viene  scritto un canto particolarmente apprezzato (Agneeeese nella notte…) potrebbe uscire fuori sempre ed in qualunque situazione.
5)      APRIRSI ALLE NOVITÀ. Che si tratti di nuovi esploratori invitati eccezionalmente al Campo come Tommaso, oppure di nuove entusiasmanti avventure all’aperto come l’hike di reparto, che suscita sempre emozioni fortissime. Si consiglia ai ragazzi in hike di esprimersi nel modo corretto, senza falsi allarmi. I cavalli a cento metri di distanza non sono da considerare un’emergenza.
6)      STARE ATTENTI IN CUCINA. Evitate di usare stracci al posto delle presine: non riparano dal calore e Francesca lo sa bene. Tenete alta la concentrazione nelle gare di cucina anche quando i genitori, della Tribù dei Piedi Neri, vengono a stuzzicare i propri figli. Se siete dei genitori, sappiate che ciò non è divertente.
7)      PULIRE LE TENDE. Siate preparati ad ogni ispezione. Tranquilli: ci sarà sempre qualcosa di sbagliato che i vostri capi noteranno e vi faranno notare, ma cercate di limitare al massimo. Sconsigliato l’affumicatoio per calzini sopra ai forni; terribilmente sconsigliato lasciare resti di cibo nella tenda. Se vi nominano “Ptg. Porcelle” o se non permettono al resto del reparto di assistere alla vostra ispezione, non siete sulla strada giusta.
8)      ASCOLTARE IL CAPO REPARTO. Ovviamente questa regola è traducibile con “assecondare il Capo Reparto”. Rispettatelo e fatelo sentire una Presenza Superiore, poi divertitevi come vi pare, senza esagerare con le prese in giro. Questa regola non rispetta forse esattamente quello che il Grande B.P. avrebbe voluto ma, se il vostro obbiettivo è un campo equilibrato, saprete creare situazioni divertenti, senza esagerare.
9)      CONCLUDERE CON UNA PROVA DEI TOTEM. I totem o nomi di caccia sono solo per i coraggiosi. Le risate non mancano quando bisogna affrontare prove assurde per sentirsi chiamare “Lemure Illuminato” o “Tritone Orgoglioso”.  L’impasto di marmellata, caffè, miele, pepe o quello che c’era dentro, potrebbe causare effetti collaterali ma ne vale la pena.
10)  RENDERE MAGICO OGNI MOMENTO. Questo consiglio è diversamente utile, perché seguendo i consigli precedenti la cosa verrà spontanea. Non si può avere un ricordo noioso nemmeno dell’attività meno divertente. È l’atmosfera che conferisce ad ogni fuoco, ad ogni errore, ad ogni esperienza aggiunta alla personale collezione di uno scout, un qualcosa di emozionante. È la magia del Campo Estivo che fa sì che questo succeda. Questa magia è come l’effetto di una fotocamera, un filtro che faccia vedere tutto con occhi diversi. Il vero consiglio, quindi, è godersi il Campo in tutto e per tutto, rendendo magico ogni ricordo. Il reparto di Ariccia 1 è stato eccellente in questo.
Galatea, ptg Pantere

lunedì 22 giugno 2015

Giornata di chiusura...La conclusione di un anno emozionante!


Solo una volta trasferiti in sede ho avuto tempo per questa riflessione: la pioggia sarebbe stata la conclusione perfetta per quest'anno. Prima, tra gli affari della Ptg. Pantere, per convincere i Gufi-ciclisti ad acquistare una delle nostre saponette, non immaginavo che anche oggi avrebbe piovuto; quando il resto del Reparto, il Branco e i genitori ci hanno raggiunto a Collepardo il cielo ha iniziato ad annuvolarsi. Ma è stata l' epica frase: "Iniziate ad accendere il fuoco" che ha scatenato il diluvio. Un diluvio piuttosto breve, ma sufficiente per farci scappare verso la sede di Fontana di Papa. Nel campetto vicino la sede, genitori, Branco, Reparto, Compagnia, Senior e Capi (alcuni dei quali ospiti provenienti da altri gruppi) si sono riuniti in Quadrato. 
E' stato lì, mentre Daniele illustrava il programma della giornata, che ho iniziato ad immergermi nei ricordi. Ho pensato ai momenti più belli delle uscite, ho sorriso pensando ad un' Arianna sconvolta che annunciava il crollo della nostra tenda sotto la pioggia. Ho sentito i brividi ricordandomi del freddo che a Jenne ci impediva di articolare le dita, e di come lavare le pentole fu un problema. Ho sospirato pensando all'attività sotto la pioggia con l'Ariccia 1 AGESCI. Riflettendoci, il sole è stato fin troppo forte solo durante la camminata chilometrica ad Aprile, mentre al CRB è uscito solo alla fine. Insomma, il maltempo oggi doveva esserci. Quante avventure abbiamo passato! è stato un anno importante per il nostro gruppo, che è cresciuto molto. E sono dell'idea che con il tempo sempre a nostro favore non sarebbe stato così avventuroso e divertente. 
Dopo il quadrato e l'alzabandiera, tutti sul buffet! Tra pizza, salsicce e  pasta fredda, il clima è migliorato notevolmente. Branco e Reparto hanno giocato ad un nuovo gioco inventato proprio dal nostro Branco Mowha, e con un voga abbiamo concluso l'attività.
Fortunatamente il quadrato era numeroso, e il voga durato molto: ho quindi avuto il tempo di vivere nuovamente tutti i ricordi che piovevano all'improvviso nella mia testa. 
-Voooo...
Il mio primo canto scout, il falco. 
-...ooo...
La soddisfazione del primo calendario venduto.
-...ooo...
Una promessa sotto la neve.
-...ooo...
Strofe improvvisate accompagante dagli accordi di chitarra e da mille risate.
-ooooga!
La conclusione di un anno emozionante.
Galatea
Pattuglia Pantere
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martedì 16 giugno 2015

Scout Pride 2015

Si va in stazione, si aspetta il treno, si sale.
E' il 13/06/2015, sono le 14:45, e la Compagnia Gilgamesh dell'Ariccia 1 va a fare la sua prima uscita: andiamo a portare la nostra solidarietà ai partecipanti al Gay Pride, un corteo a Roma che riunisce migliaia di persone omosessuali e non, per far vedere a chi continua a chiudere gli occhi che al mondo ognuno è diverso e cerca di far comprendere come ciò sia una qualità dell'umanità, unica cosa che da senso e significato all'esistenza di più individui.
Pensando a ciò, ci accorgiamo che è esattamente la stessa cosa che il nostro spirito scout ci dice: “essere tutti fratelli uguali, ma anche singole persone diverse  e trarre da ciò la nostra forza”.
Sul treno incontriamo altri scout e decidiamo di unirci a loro in questa nostra piccola “gita”, perché in fondo più si è, meglio si sta! Arrivati a Termini, ci disegniamo simboli di pace e fratellanza sul viso e ci incamminiamo verso il corteo. Là vediamo gente di ogni tipo, uomini, donne, che sfoggiano la propria unicità insieme, creando un’unione incredibile di opposti, facendo confluire così tante diversità in un corpo unico, uniforme.
E' uno spettacolo incredibile, come una magia, che porta gli uomini a stare insieme, consci che se ognuno dovesse stare solo con ciò che gli è uguale, sarebbe solo, sperduto.
Musica e danze corrono libere nell'atmosfera del luogo e ci contagiano.
Con un enorme sorriso mi guardo attorno, e sono contento che ci siano così tante persone che non hanno stupidi, infantili pregiudizi e che invece accettano il diverso come qualità e non come nemico. Mi trovo a mio agio in questo posto, con questa gente, tra tutte queste persone che capiscono, che hanno una mente aperta.
Solo l'ignoranza e la paura possono fermare l'evoluzione dell'uomo, qua sono sicuro che si stia facendo un grande passo avanti in questa direzione.
Restiamo col corteo per qualche ora, ma poi è tardi e ci stacchiamo. Torniamo a Termini con altre Compagnie e qualcuno tira fuori un Ukulele e si inizia ad intonare qualche canto per passare il tempo prima che arrivi il treno. Tutti cantano insieme. Chi non sa le canzoni le può leggere su canzonieri vari o semplicemente fischiettare e si passa un altro momento insieme.
Ma ecco il treno. È arrivata l'ora di separarsi e ci si saluta. Torno, torniamo a casa e non posso che essere felice della giornata passata, di come mi sia ricordato che ci sono sempre altre persone ed altri umani, ognuno coi suoi gusti, credi e pensieri e di come ciò crei una coda di pavone di umani, con in sé ogni possibile sfumatura di colore che ci affascina e meraviglia. 
Ad essa va l'ultimo pensiero dell'uscita: 
"Ogni punto di vista, ogni persona, aggiunge un qualcosa di nuovo al tutto ed è così che si cresce".
Valerio 
Rover Compagnia Gilgamesh  


giovedì 4 giugno 2015

CRB Lazio...

"Ciao a tutti! Sapete perché siamo qui? Perché in questi due giorni ci sarà il CRB, il Campo Regionale di Branca E!!!"
L'Incaricata Regionale cerca di riscaldare con il suo entusiasmo l'atmosfera del quadrato; un po' come all'inizio delle feste, quando tutti sembrano lì per caso, in attesa della scintilla. Ma qui non siamo ad una festa, qui è molto meglio: qui siamo al CRB.
"Un grande ringraziamento a tutti i reparti qui presenti, che sono stati gli unici a voler partecipare a questo evento, e che quindi sono... (possiamo dirlo?)... i più fighi!"
Non siamo nemmeno tutti, eppure siamo tanti. 150-170 ragazzi, immagino. Una decina di reparti, suppongo. Ma non siamo tutti, purtroppo. Pochi ma buoni.
"A tutte le pattuglie è stato attribuito il nome di una nazione. Sapete tutti che nazione siete, vero? Benissimo, perché queste sono le nazioni che giocheranno alle fantastiche Olimpiadi della Pace!" annuncia un capo.
Uh, carina questa trovata. Le Olimpiadi della Pace, o Scautiadi, perché la competizione è strumento di divertimento e di amicizia.
"Saprete bene che precisamente 100 anni prima di domani, 24 maggio, l'Italia entrò a combattere nella prima guerra mondiale, guerra di trincea che portò tanto dolore. Con questi pacifici giochi tra diverse nazioni, ricordiamo il valore della fratellanza."
Due della staff ci leggono delle possibili lettere scambiate tra madre e figlio in guerra. Rabbrividisco. Perché la fantasia umana non poteva manifestarsi nella cura di un parco o per altri beni comuni, piuttosto che per creare macchine per la morte e sistemi di massacro di innocenti? Domanda difficile.
" Ora, quando romperemo il quadrato, potrete riunirvi per Villaggi Olimpici e conoscervi."
Niente male questa Inghilterra... ci sono un paio di "british" interessanti... ma che dico, non è tempo di pensare a distrazioni! Guardiamo gli avversari, piuttosto. La nazioni sono in totale sei: Inghilterra, Francia, Turchia, Germania, Russia e Austria. Sarà difficile stare lontano dal nostro reparto...
"Veloci, pensiamo all'inno e alle magliette. Avete diviso i posti d'azione? Bene, veloci!"
Certo che personalizzare delle magliette blu senza luce è un'impresa.
"Ragazze, noi facciamo espressione."
Questa è la voce del mio capo-pattuglia. Per fortuna! Sicuramente il campo in cui andiamo meglio. E le altre pattuglie cosa avranno scelto? Fuochismo, pionierismo, espressione, orientamento, palla scout o roverino? Domani lo sapremo.
"Ricordate l'inno? Mi raccomando."
Fa freddino, anche qui davanti all'importante maestosità del Fuoco Serale. L'animazione è divertente, anche se basata sulla terribile grande guerra. Ogni nazione sfila e canta il suo inno. (Che disastro abbiamo fatto!)
"Citius! Altius! Fortius!"
E i giochi iniziano. I laboratori di espressione sono fantastici. E tutte queste magliette colorate, sui pantaloncini di velluto marrone, tutti questi particolari ragazzi che corrono da una parte all' altra di Colle dell' Acero, sono una visione stupenda. Guardandoli mi sento felice.
" Ragazze, bravissime, ma ora dobbiamo correre a mangiare."
E anche a tavola il divertimento non manca. Com' è andata alle altre ptg.? Chi avrà vinto?
"Ed ecco, al terzo posto sul podio... la Turchia!"
Applausi.
"Al secondo posto... la Francia!"
Applausi.
"E al primo posto, (rullo di tamburi) la Germania!!!"
Applausoni. Nella Germania c' è anche la nostra pattuglia Falchi, complimenti davvero. Noi non abbiamo vinto le Scautiadi, peccato. Ma abbiamo vinto molto altro: divertimento, conoscenze, nuove esperienze indimenticabili. Dopotutto, siamo scout, è di questo che ci nutriamo.
Già: siamo scout!

martedì 5 maggio 2015

Scout e Cavalieri, oggi come ieri...

Arrivo in piazza un po’ agitato, sono in ritardo, ed io odio essere in ritardo! Passo velocemente in cerca di un parcheggio provvisorio tanto per scaricare la macchina. Mi fermo, scendo dall'auto e mi avvicino. Il colpo d'occhio mi tramortisce. Un gruppo di ragazzi con la camicia verde e i pantaloni di velluto marrone si muovono indaffarati come formiche. Quei colori mi fanno sentire come un profugo che torna a casa dopo un lungo e doloroso esilio. Sono finalmente tra la mia gente. Mi avvicino e comincio a distinguere i volti e le persone. L'uniforme, uguale per tutti, ne esalta i tratti. Non mi ero mai accorto di quanto fossero belli i nostri esploratori e le nostre esploratrici.
In queste condizioni psicofisiche comincia nel fine settimana del 25 Aprile, il primo San Giorgio della Sezione C.N.G.E.I. di Ariccia.
Guidati dal capo reparto, zaini in spalla, si affronta subito la parte più dura del tragitto che si dipana tra le strade di Ariccia fino al Palaghiaccio. Non so se sono i miei 50 anni quasi suonati o la mancanza di allenamento, ma lo ricordavo più facile. Finita la ripida salita, si svolta in direzione Galloro, dove prenderemo, finalmente, il sentiero nel bosco che ci porta alla prima sosta. Sosta nella quale, come in un'apparizione, verrà individuato il ramo che diverrà la “forcola” di compagnia. Provo uno strano senso di orgoglio nel pensare di esserne parte. Si riparte spediti verso le Piagge per il meritato riposo/pranzo. Qui ci siamo accampati centinaia di volte noi “vecchi dell'Ariccia 1”. Qui ho passato la mia fanciullezza e la mia adolescenza, piantato la mia prima tenda, acceso il mio primo fuoco. Il posto però e cambiato notevolmente, tanto che oggi non sarebbe possibile accamparsi qui. La mia attenzione è quindi sul presente, su Daniele che ripassa le tecniche di orientamento, i punti cardinali, l’uso della bussola e delle mappe, (non nascondo che ne avevo bisogno anch'io). Le nozioni vengono subito messe in pratica: ai ragazzi viene consegnata una busta con le indicazioni per raggiungere Fontan Tempesta e disegnare una “Mappa rettificata” del percorso, con indicate sia specie botaniche che i punti di riferimento osservati. Consegna elaborati e ripartenza intorno alle 16.00 per la destinazione finale, attraverso un sentiero che ci porterà all'Acero. Arrivati a destinazione, le pattuglie preparano il loro angolo, montando il campo e raccolgono la legna per il fuoco serale, organizzandosi autonomamente. Stessa cosa fanno i senior della Sezione.
Ad aspettarci troviamo alcuni dei “vecchi scout dell'Ariccia 1”, in particolare i f.lli Franco e Giovanni  Iacobini e Nazzareno Iacoangeli (tutti miei ex capi. quanto li ho fatti patire….). Chiamiamo telefonicamente mio padre Valentini Roberto per permettergli di essere presente almeno con lo spirito. Mi sento un privilegiato. Sono l'unico, per ora, del vecchio gruppo ad essere inserito nel nuovo. Una specie di anello mancante in carne ed ossa.
Celebriamo insieme l'alza bandiera. Vengono quindi distribuiti gli incarichi di ptg (animazione, fuoco, cerimonieri, momento spirituale,ecc.ecc.ecc.). Cena trappeur di ptg. per i ragazzi, momento comune per senior e capi.
La serata prosegue con il Fuoco serale comune reparto e senior, con animazione e “prova generale spot” preparati per ptg. Proseguo il mio percorso senior che mi permetterà di divenire membro effettivo del gruppo. Trovo veramente molto “giusto e saggio” che si richieda agli adulti di essere pienamente consapevoli dei valori e dello spirito scout. Segue il gioco serale con acerrime battaglie nel bosco tra i ragazzi.
Dopo la chiusura del fuoco segue veglia d’armi per Cristian, esplò prossimo alla promessa, e fuoco comune capi reparto e senior.
Domenica mattina sveglia dopo una rigida notte. Toletta e colazione, momento spirituale, inizio realizzazione percorso hebert da parte del reparto.
Arrivo del branco. I lupetti sono sempre portatori di gioia e spensieratezza.
L’apertura ufficiale della giornata di sezione inizia con la promessa di Cristian (esploratore), di Deborah(senior) e il lancio dell’ambientazione della giostra medievale ”scout e cavalieri, oggi come ieri”. 
Giornata ricca per le branche: gara di cucina per gli esplò, Fiore Rosso per i lupetti. Il fiore rosso riesce solo in parte: i lupetti mi scalpano prima dell'arrivo di Akela. Li ho sottovalutati o, peggio, ho sopravvalutato me stesso.
La gara di cucina è molto divertente. I ragazzi non devono averne fatte molte, sono un po' impacciati e non propriamente a loro agio. Sbagliano tutti il sale sui primi, anche se devo notare originalità e perizia non comune. Meglio i secondi, anche se due ptg presentano quasi lo stesso piatto. Tutti ottimi i dolci. Veramente difficile scegliere il migliore. Il torneo riprende con il percorso hebert e la giostra (un esplò come cavallo, ed un lupetto come cavaliere). Nel quadrato finale, dopo il rinnovo della promessa per tutti e la promessa dei senior, ricevo il mio fazzolettone e posso sfoggiare il porta-fazzolettone costruito nei giorni precedenti, come da tradizione di famiglia.
Ora, anche ufficialmente, sono un membro scout del gruppo di Ariccia. Una rinascita.
Ammaina bandiera, fine campo, tutti a casa.
Una due giorni trascorsi tra passato e presente, con la certezza di un futuro pieno di emozioni e sentimenti veri, insieme a ragazzi ed adulti che non temono di mettersi in gioco e di vivere la vita a 360°.
Attilio
San Giorgio 25-26 Aprile 2015 Acero

I Senior ed il loro PerCorso 2015

Si, hai letto bene, si scrive proprio PerCorso! È questo un momento formativo ed informativo che la sezione offre a tutti i maggiorenni che vogliono aderire, da adulti, allo scoutismo. 
Ma facciamo un passo indietro... o in avanti. Il Senior, per la nostra associazione, è quell'adulto che ricopre incarichi da educatore al suo interno. Lo scoutismo, per definizione, è un movimento educativo per i giovani che agli adulti riserva proprio il ruolo di educatori. Si può essere educatori diretti quando decidiamo di impegnarci nelle unità come Capi, od indiretti quando andiamo a ricoprire ruoli nella Sezione o nell'Associazione che non sono a diretto contatto con i nostri ragazzi. Ma per essere degli educatori e trasmettere i principi associativi non ci si può improvvisare! Infatti il percorso degli adulti nel CNGEI prevede vari momenti formativi sia associativi che personali che li accompagnano per tutta la vita nell'associazione. 
Torniamo a noi... Il PerCorso è il primo passo che si chiede di compiere agli adulti che pensano di aderire alla nostra associazione. Come scritto sopra, è appunto un momento non solo formativo, ma anche informativo perchè, per aderire da adulto, non devi essere necessariamente già stato scout da ragazzo, ma ti puoi avvicinare anche da grande se senti di poter dare qualcosa, anche piccola, magari anche solo del tuo tempo libero, alle nuove generazioni. Quest'anno il PerCorso Senior della nostra neonata Sezione è stato un momento molto "elevato".
Al primo incontro del 12 aprile abbiamo avuto dei docenti d'eccezione, come Nicola, responsabile d'Area della Formazione, Giovanna la nostra Capo Gruppo che come sapete ha coperto numerosi incarichi nazionali ed internazionali, ed Elena Capo Gruppo dell' Anzio Nettuno, che è stata per molti anni Incaricata Regionale per la Branca Rover. Ospite d'eccezione per tutta la giornata il nostro CREG, il Commissario Regionale, Francesco. Il PerCorso si è concluso poi con l'approfondimento degli ultimi argomenti nei due giorni che abbiamo dedicato al San Giorgio nella bella cornice del Colle dell'Acero dove chi ha concluso il PerCorso ha pronunciato la promessa Senior.
E' stato come sempre un momento emozionante e suggestivo, un momento di crescita per chi ha pronunciato la promessa e per la Sezione che ha così acquisito dei nuovi adulti consapevoli del loro ruolo e disposti ad offrire qualcosa di loro ai nostri ragazzi.
Coordinatore Senior
Giuliano        
PerCorso Senior 2015

domenica 19 aprile 2015

SENZATOMICA

Al posto della consueta riunione in sede, l’8 aprile il Reparto Brownsea del Gruppo Ariccia 1 si è ritrovato alla stazione di Campoleone per prendere il treno, direzione Roma, per vedere la mostra SENZATOMICA.
Questa mostra, organizzata da volontari della Soka Gakkai, ha lo scopo di informare le persone sulla perciolosità delle armi nucleari e sulla necessità del disarmo mondiale. Queste provocano irrimediabili danni, vaporizzando in poco tempo la vita di persone, cancellando ricordi, continuando a danneggiare l’ambiente per anni, con terribili conseguenze.
Le guide della mostra ci hanno accompagnato in un percorso di pannelli illustrativi con immagini e testi, che ci hanno fatto capire che azioni e volontà distruttive come la guerra sono legate ai conflitti più piccoli, dentro di noi: la volontà di vedere l’altro come un nemico, di pensare “Vorrei che quella persona non esistesse!”, è molto simile al voler distruggere un’esistenza con le armi.
Durante la visita c’è stata la simulazione di un’esplosione nucleare; rumori assordanti e poi silenzio, i battiti cardiaci prima velocissimi e poi lenti, rimbombanti in tutto il corpo. La sensazione è stata scioccante e difficile da dimenticare, ed è sicuramente nulla rispetto a ciò che potrebbe succedere nella realtà. Per questo dobbiamo fare in modo che nessuno debba mai affrontare le conseguenze.
Ognuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire, e ogni singola firma in più può far crescere la raccolta, proprio come una goccia può far diventare l’oceano più grande.
Galatea



Senzatomica 8/04/2015